Camminando qua e là

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Camminando qua e là

Umane Risorse
Pubblicato da Marialaura Baronti Marchiò in Riflessioni · 4 Marzo 2021
Tutti hanno una storia, anche gli oggetti apparentemente più insignificanti...
Da un po' di mesi non ho più la macchina e, vivendo in una grande città come Roma, ho sempre pensato che avere una macchina fosse un prerequisito fondamentale per poterci vivere senza troppo stress derivante dall'uso dei mezzi pubblici.
In realtà, ora che non ce l'ho più, mi rendo conto di quanto prima vivessi con tanto maggior stress i miei spostamenti: i tempi mai prevedibili in funzione del traffico, l'incubo del parcheggio, l'attenzione sempre al massimo per evitare motorini e i disattenti o, peggio, i "pirati della strada" e soprattutto l'assoluta mancanza di momenti da dedicare all'osservazione di ciò che era intorno a me, la possibilità di ascoltare e vivere una dimensione più "umana" del muoversi. Non voglio dire che dover dipendere dai mezzi pubblici sia tutto rosa e fiori... di fatto non lo è ma quanto meno ciò che sto recuperando è il piacere di camminare, osservare, cogliere tanti piccoli particolari dei quali, muovendomi sempre in macchina, non ero consapevole. Particolari che posso considerare inutili oppure provare a guardare con occhi diversi.
Ieri sera, per esempio, tornavo a casa a piedi dopo una lunga giornata di lavoro, con il mio fedele trolley al seguito, pieno di tecnologia utile quanto ingombrante e mi sono fatta catturare dal selciato che calpestavo. Qualcuno potrebbe definirla una camminata consapevole, personalmente la definisco una camminata creativa! Incredibile quante cose si possono osservare e quante riflessioni ne possono scaturire. La polvere che non risparmia nulla, la forza incredibile della vita che fa sbocciare un microscopico ciuffetto d'erba completo di fiorellino proprio in quel punto del cemento in cui una crepa ha liberato un granello di terra viva, le tracce del passaggio umano fatte di resti apparentemente insignificanti eppure evocativi di storie vere o immaginarie. Quel pezzetto di carta colorata che abbracciava una caramella da chi sarà stato toccato per gustare la caramella? da un bambino che ha goduto del dolce dono di sua mamma? da un vecchietto che ne ha succhiato il sapore con soddisfazione? da una donna o da un uomo che ne ha a malapena sentito il gusto perchè troppo preso dal suo correre? un piccolo, insignificante pezzetto di carta colorata stropicciata e un po' sporca che ha anche lui una storia da raccontare a chi ha voglia e curiosità per ascoltarla.
Quante volte trattiamo gli altri come quel pezzetto di carta colorata buttata per terra con noncuranza, dandoli per scontati? quante volte guardiamo gli altri con la stessa disattenzione? quanto potremmo scoprire e ricevere se solo ci prendessimo un momento per cogliere la storia che fa di quella persona un mondo speciale, unico e ricchissimo, tutto da scoprire! eppure basterebbe così poco: basterebbe considerare che per quante cose possiamo conoscere dell'altro ci sarà sempre qualcosa che non conosciamo e che vale la pena di essere conosciuto. E' il piacere della scoperta che alimenta la motivazione ad andare incontro alle cose e alle persone e mantenere viva questa attitudine dà un sapore diverso al nostro relazionarci.
Una caramella che ci piace tanto possiamo farla sciogliere lentamente in bocca ed assaporarla tutta fino all'ultimo pezzettino o possiamo masticarla avidamente nell'illusione di godercela tutta e subito. Parimenti le nostre relazioni, soprattutto quelle affettive, possiamo viverle attimo per attimo intensamente sia nel bene che nel male, oppure lasciare che ci sfiorino appena nell'illusione che ci sarà sempre un tempo per recuperare...
Buona camminata a tutti!


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