A proposito di... domande potenti

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A proposito di... domande potenti

Umane Risorse
Pubblicato da Marialaura Baronti Marchiò in Riflessioni · 27 Marzo 2023
Le domande potenti sono quelle domande che lì per lì ti lasciano senza fiato perchè ti sembra di non avere la risposta e ti senti spiazzata, meravigliata se non sbalordita. Se però lasci che penetrino dentro di te, che ti scuotano e ti mettano in crisi, se lasci che il tuo ego ne risulti schiaffeggiato e se soprattutto sospendi il giudizio e invece di reagire al disorientamento ti metti in ascolto, allora quelle domande hanno il grande e straordinario potere di cambiarti la vita.

Mentre mi preparavo a diventare volontaria in hospice me ne fu fatta una che lì per lì ho faticato a comprendere e che inizialmente ho quasi rigettato, ma che è stata sicuramente in grado di determinare un radicale e irreversibile cambiamento dentro di me.

"Bene, sei pronta ad aiutare, sei pronta a donare, sei pronta a supportare ma quanto sei pronta ad accettare che non abbiano bisogno di te e che non ci sia nulla che tu possa fare per loro?"

Accettare che non abbiano bisogno di me? che non ci sia nulla che io possa fare per loro?...  non è possibile!

Eppure è assolutamente possibile in centinaia di occasioni non solo quando si è al fianco di qualcuno che sta morendo, anche quando si è di fronte ad un figlio che sta andando per la sua strada e che per crescere ha bisogno che tu lascia andare la sua mano con la totale fiducia che ce la farà anche senza di te; quando una persona si rivolge a te come counselor e sai che la cosa più importante che puoi fare è stare CON lei nel disagio e non stare lì PER fare qualcosa al suo posto; quando un anziano genitore ti mette davanti la sua paura di morire e tu tocchi la tua personale paura di perderlo e ti senti persa perchè non riesci ad immaginare la tua vita senza di lui o di lei; quando una persona cara sta fronteggiando una diagnosi infausta e non puoi aiutarla in nessun modo; e anche quando una figlia vive una grande gioia e ha bisogno di viverla per conto proprio, anche allora, accettare di stare semplicemente CON è la scelta migliore. E la risposta a quella domanda fatica a farsi strada tra dolore e speranza, resistenza e accoglienza.

E' quando accogli il senso di impotenza e la frustrazione del tuo ego e li trasformi in capacità di stare con tutto quello che c'è, di guardare oltre le apparenze, di amare rispettando l'altro, è allora che comprendi quanto sia importante semplicemente stare anche senza fare. Quando scegli di incontrare l'altro esattamente dove sta in quel momento, di provare a sentire com'è per lui/lei stare lì nell'occhio del ciclone, di sostenere tutte le emozioni scomode che si scatenano dentro di te senza giudicare . E' quando scegli di aiutare un figlio a trovare la sua strada senza pretendere che segua le tue orme, senza aspettarti che voglia che tu faccia qualcosa, è allora che capisci che proprio il fatto che non abbia bisogno di te significa che forse, facendo un passo indietro, puoi fare la differenza nel suo cammino verso l'autonomia.

Forse... non c'è certezza solo incrollabile fiducia che ogni essere umano ha sempre le risorse che gli servono per trovare la propria strada... anche io!



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