Genitorialità
Dedicare del tempo ad apprendere come migliorare le proprie competenze in qualità di genitori, arricchisce la relazione con i propri figli, qualunque età essi abbiano e abbiate voi, poichè...
GENITORI SI NASCE E SI DIVENTA
Nasciamo potenziali genitori e lo diventiamo nel momento in cui impariamo ad utilizzare al meglio le risorse che ci appartengono per costruire una buona relazione con i nostri figli, essendo capaci di andar loro incontro e accompagnandoli nel pieno rispetto di ciò che sono e vorranno essere con il nostro aiuto.
Spesso è sulla consapevolezza di sè che si basa il nostro essere dei genitori sufficientemente buoni.
Partendo da questi presupposti, il percorso è articolato in n. 8 incontri di 3 ore ciascuno (cadenza settimanale):
- Una certezza: I genitori sono esseri umani, non esseri infallibili!
Stili di attaccamento
Essere un genitore sufficientemente buono
Stili genitoriali e autorevolezza - Sapere di non sapere: L'attenzione che mantiene viva la comunicazione
Accoglienza empatica
Accettazione senza giudizio
Osservare e non valutare - Sì, ti ascolto! Comunicare in modo che i figli ci ascoltino, ascoltandoli.
Comunicazione efficace e ascolto attivo
Evitare i blocchi della comunicazione
Principi e tecniche di comunicazione empatica - Gioca con me! Educare attraverso il gioco
Il gioco come condivisione di emozioni
Il gioco come palestra di relazione
Facciamo finta che... giocare per crescere insieme - Adolescenza: prima o poi arriva e passa!
Affrontare i cambiamenti
Gestire i conflitti
Sostenere e orientare - Genitori coach: come orientare i propri figli e aiutarli ad esprimere al meglio il loro potenziale
Sviluppare motivazione intrinseca
Educare all'autonomia
Allenare alla vita - Te l'avevo detto! Il ruolo delle aspettative e l'importanza del sostegno motivazionale e dell'essere orientanti e non influenzanti
Essere genitori orientanti e non influenzantiRiconoscerem e sostenere i talenti
Non esistono errori, solo esperimenti - Stai CON me! Costruire un presente ed un futuro di relazione nutriente
Vivere il presente per costruire insieme il futuro
Accompagnare e non sostituirsiIl valore del lasciar andare
C'era una volta...
un boscaiolo che si presentò a lavorare in una segheria. Il salario era buono, il padrone simpatico, il lavoro semplice: abbattere alberi. Il capo reparto gli diede un'ascia, gli assegnò il pezzo di bosco e gli augurò buon lavoro. Alla sera aveva abbattuto diciotto alberi.
"Complimenti" gli disse il capo reparto. "Vai avanti così."
Il giorno dopo, esaltato dall'incoraggiamento del capo, si diede subito da fare nel tentativo di superare il risultato del giorno precedente. Fatica, impegno, entusiasmo.
Ma, alla sera, gli alberi abbattuti erano solo quindici. Strano!
Preparò con cura la cena, andò a letto presto, convinto che la stanchezza gli avesse giocato un brutto scherzo. La terza sera erano dieci. Nonostante la determinazione e l'impegno, ogni giorno gli alberi abbattuti diminuivano.
Stanco, umiliato e avvilito, andò dal capo reparto con l'intenzione di licenziarsi. Non era il suo lavoro. Sparito l'entusiasmo, la fatica era diventata massima. "Scusi, ma..." Il capo reparto non lo lasciò proseguire e gli chiese: "Quando è stata l'ultima volta che ha affilato l'ascia?".
Morale: ogni tanto tutti devono fermarsi per affilare l'ascia. Anche i più forti e robusti!